domenica 15 aprile 2012

25 Aprile nell'Empolese



Pubblichiamo con gioia il programma locale dei festeggiamenti per il 25 Aprile (fate "click" sul programma per allargarlo).

giovedì 16 febbraio 2012

Aggressione fascista a Massa

Riportiamo la testimonianza oculare di un nostro compagno sui fatti di Massa di Sabato scorso:

Cari compagni/e sabato sera, a Massa dopo la contromanifestazione a casa pound e forza nuova, io e altri compagni tornavamo alle macchine, alla spiccolata perchè la manifestazione era finita. Come giriamo l' angolo troviamo ad attenderci un nutrito cordone di polizia, dietro c'era FN, quando sentiamo gridare da dietro le guardie " carica, carichiamo" a gridarlo era il segretario regionale di FN Francesco Mangiracina e suo padre, parte l' agguato " perchè è di questo che si tratta" ne nasce un primo scontro dove io e 3 compagni di Massa ci siamo trovati coinvolti. Partono con cinghie bastoni e caschi in testa, noi reagiamo ma un compagno di Massa viene scaraventato a terra da un gruppetto di 5-6 persone, io appena liberatomi di un aggressore mi fiondo a togliere il compagno dalle mani FASCISTE, e li mi attaccano alle spalle, con i bastoni. rialzo il compagno e a quel punto cominciano a scappare e le forze dell'ordine invece che fermare chi ci ha aggredito ( che hanno fatto passare tranquillamente) ci caricano noi e altre persone anche che non c'entravano niente, passanti ecc.. dopo di che non cè altro che cariche fino all' atrio del comune di Massa. Io e il compagno già nominato veniamo portati al pronto soccorso di Massa dove + tardi arriverà anche Mangiaracina. Io verro trattenuto in traumatologia, mentre l' altro compagno sarà dimesso con prognosi di 10 gg. Io uscirò il lunedì pomeriggio con un referto medico che parla di cedimento dell 12 vertebra. Prognosi 15 gg. Questo è quello che è accaduto a Massa. Volevo solo ringraziare tutti i compagni che già da sabato sera mi hanno sostenuto, non facendomi mancare mai niente. Un grande GRAZIE A TUTTI, DI CUORE E A TUTTI QUELLI CHE NELLE ORE E GG SUCCESSIVI HANNO DATO LA LORO SOLIDARIETà. Spero che la verità venga fuori LA RESISTENZA CONTINUA E DEVE CESSARE DI ESISTERE OGNI COVO FASCISTA COME CASA POUND, E FORZA NUOVA UN SALUTO A PUGNO CHIUSO.”

martedì 7 febbraio 2012

I mondi delle droghe

Nel corso della storia le droghe hanno ricoperto un ruolo molto importante, nel bene e nel male, nell'evoluzione dell'umanità. Pensiamo ad es. all'importanza sociale per i nativi americani,del "Calumet della pace" oppure all'uso terapeutico che ne è stato fatto dagli egizi alle civiltà precolombiane; dalle oppierie cinesi alle anfetamine usate dai kamikaze giapponesi, arrivando ai giorni nostri passando per "i figli dei fiori". In particolare negli ultimi due secoli, coloro che detengono il potere(multinazionali,lobby farmaceutiche, banche,ecc.) hanno usato certe droghe per atrofizzare le menti di giovani e meno giovani, che invece di lottare per i propri diritti, hanno lasciato il loro futuro in mano ad aguzzini,che hanno dato alle droghe un regime di proibizionismo, mentre sono sempre rimasti loro i più grossi narcotrafficanti. Il ruolo di certe sostanze non è stato sempre negativo, non dimentichiamo tutti"gli scrittori in estasi",dall'oppio di De Quincey alla mescalina di Ginsberg, attraverso Baudelaire e Kerouac, gli autori che hanno sperimentato e raccontato gli stati di allucinazione provocati dalle droghe sono innumerevoli: Coleridge, Poe, Gautier, Baudelaire, Nerval, Bulgakov, Junger, Benjamin, Cocteau, Artaud, Michaux, Burroughs, Kerouac....questi sono solo i nomi più risonanti...Mentre le cronache dell' "ecstasy" raccontantano tragedie di giovani in cerca di sballo senza ritorni creativi, di fronte a quel pantheon letterario potremmo chiederci se quegli artisti debbono alle droghe parte della loro grandezza,e a quale prezzo; in altre parole, se le droghe esaltino la creatività e se i loro testi riflettano questa influenza. Questo ragionamento si può associare a qualsiasi tipo di artista (pittore, scultore, musicista, etc.) e di esempi ne esistono centinaia: Van Gogh, Monet, Jim Morrison, Jimi Hendrix, etc. Per affrontare determinate sostanze ( il punto di vista è molto soggettivo) serve conoscere bene se stessi e i propri limiti,come porsi affinchè sia tu a usare lei e non il contrario. Non è questo il luogo per parlare di come «si usi in sicurezza», ma è necessario ricordarsi sempre che esiste un uso ed un abuso per ogni cosa, abusando di droghe pesanti (eroina,alcool,cocaina...) persone molto forti caratterialmente sono arrivate all'autodistruzione,mentre altre magari ricercando volontariamente un aiuto sono riuscite ad uscirne. Che cosa è una droga e che cosa non lo è? Droga è tutto ciò che dà dipendenza, ma ragionando in questi termini tutto può diventare una droga, l'esempio più estremo è la religione" oppio dei popoli", ma se pensiamo alle droghe come sostanze, ci sentiamo in dovere di fare una distinzione fondamentale tra droghe leggere(nicotina, caffeina, cannabis, ...etc.) e quelle pesanti (eroina,alcool,ketamina,cocaina, ...etc.). Ricordando però i limiti di un simile schema: la dipendenza fisica da caffeina, o da nicotina è molto più forte di quella data da alcune droghe pesanti come per esempio da LSD o da mescalina...Oltretutto, il contesto nel quale una data sostanza viene usata, e lo scopo, influiscano notevolmente su quelli che potremmo definire «i risultati» ....Oggigiorno i giovani si avvicinano alle sostanze sempre più presto, e le motivazioni per le quali si inizia a far uso di queste sono svariate: le compagnie influiscono molto,ma anche la curiosità e il brivido dell'illegalità. Le sostanze legali sono molto facili da avere,ma anche quelle illegali è molto semplice trovarle in qualsiasi città. Le discoteche e i rave(feste non proprio legali...diciamo che non si paga la SIAE) nascono come luoghi di divertimento e svago; ma le droghe ne hanno sempre fatto parte, e per alcuni è proprio quello il divertimento: dalla singola nottata in discoteca nella quale trovi determinati tipi di sostanze al weekend che di solito dura un rave...Esistono molte persone che le droghe le sanno utilizzare senza uccidersi...Ma la durata delle feste di due o più giorni non è casuale, ma serve per smaltire i postumi dopo l'abuso di determinate sostanze nelle cosiddette "Tribe", insiemi di persone che hanno un impianto(sound) e che organizzano le feste. La festa illegale si divide tra i vari sound con annessi i propi bar e il punto dove ti accampi (auto,tenda o furgone) cosi si creano micro comunità che si dividono o barattano quasi di tutto. Infine esistono anche i"Teknival" che possono durare da una settimana fino ad oltre un mese, le dimensioni variano nell'afflusso di persone,da alcune mgliaia alle cinquantamila, quindi si crea un enorme paese autosufficente. I media descrivono questi posti come"luoghi di morte"per colpa dell'abuso di sostanze, ma se fai abuso di droga puoi morire di overdose più facilmente in casa o disteso tra due cassonetti che in una festa dove in caso di bisogno, in genere vieni soccorso dagli altri partecipanti (senza contare il fatto che la sostanza responsabile del maggior numero di morti per overdose è l'eroina, rara in questo tipo di ritrovi). Le lobby farmaceutiche sono fra le più grandi produttrici di droghe al mondo "chi fa i farmaci fa le droghe". Una cosa che molti non sanno, è che l'eroina nacque come cura contro i danni provocati dall'oppio. Le lobby farmauceutiche guadagnano: dal narcotraffico e dal riciclaggio del denaro sporco tramite società fittizie: dai farmaci usati per disintossicarsi (metadone,psicofarmaci,...), dai farmaci utilizzati in interventi "costosissimi"per curarsi dai danni provocati dalle droghe. Infine non meno importante: i ricavati dalla vendita di stupefacenti vengono riinvestiti per finanziare le guerre laddove conviene. Fù proprio il 2006 l'anno d'oro della produzione di oppio in Afghanistan. Con una cura intensa di "lotta al narcotraffico", l'esercito e i servizi USA sono riusciti in pochi anni a portare la produzione di oppio afgano dalle 185 tonnelate del periodo"talebano"(dati del 2000) alle 6100 tonnellate del 2006 -il 93%della produzione mondiale -il 59% in più dell'anno precedente- con 28 province afghane su trentaquattro impegnate nella coltivazione del papavero da oppio.La produzione è arrivata a coprire circa 170.000 ettari,per un estenzione che superava quella dei terreni utilizzati per produrre coca in Colombia,Bolivia,Perù (1). Ma se da un lato la fame di droga del potere statunitense è insaziabile, dall'altro l'eccessiva produzione(nel 2007 si erano superate le 8000 tonnellate) di oppio rischiava di far crollare i prezzi;ecco che la propaganda ufficiale nel 2008 ci informava trionfalisticamente che ben 18 province erano state liberate dalla coltivazione di oppiacei.E' stato sufficiente affidare i programmi di eradicazione dei campi di papavero a delle corporation statunitensi specializzate,come la Dynacorp,che naturalmente hanno fatto affari d'oro con i finanziamenti governativi. Solo che in brevissimo tempo,nei territori"liberati",al posto dei papaveri sono comparse le foglie della cannabis con una produzione le cui dimensioni sono andate via via aumentando, fino a portare l'Afghanistan tra i principali prouttori mondiali,preceduto solo dal Marocco (2) . E tutto questo con una produzione di oppio che rimane ai livelli record di 7700 tonnellate nel 2008.L'Afghanistan è stato quindi suddiviso e organizzato per diventare un narco-Stato,con produzione divesificata sotto la diretta supervisione USA.L addove la presenza eccessiva di civili ostacola la produzione,si provvede a sfollare tramite bombardamenti e le sparatorie sui passanti. Un discorso a parte meritano gli psicofarmaci: vere e proprie droghe, sempre più diffuse per combattere malanni veri e presunti ...in molti casi utilizzate apertamente come misura punitiva contro i dissidenti. In Italia abbiamo la pratica dei cosiddetti TSO (Trattamenti Sanitari Obbligatori), spesso (3) utilizzata apertamente senza nessuna ragione medica contro “chi dà fastidio”. Purtroppo dobbiamo dare ragione allo scrittore americano A.Huxley che già nel 1961 affermava: "ci sarà in una delle prossime generazioni un metodo farmacologico per far amare alle persone la loro condizione di servi e quindi produrre dittature, come dire, senza lacrime; una sorta di campo di concentramento indolore per intere società in cui le persone saranno private di fatto delle loro libertà, ma ne saranno piuttosto felici".

Impastato & Gianluca Angeli

(1) fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2010/04/afghanistan-leader-oppio.shtml?uuid=a43fafb2-3d55-11df-947d-3b71cdd2ef16

(2) fonte: http://www.unimondo.org/content/view/full/30265

(3) si veda ad esempio questi due casi: http://www.deapress.com/opinioni-e-commenti/violenta-repressione-a-desio-monza e http://www.deapress.com/ufficio-stampa/conferenza-stampa-del-movimento-di-lotta-per-la-casa

mercoledì 1 febbraio 2012

Solidarietà agli arrestati

All'alba dello scorso 26 Gennaio in tutta Italia si è scatenata un ondata di repressione nei confronti di chi ha dissentito sulla costruzione della TAV in Val di Susa lo scorso Luglio. La distanza dai fatti contestati è prova della natura strumentale delle accuse rivolte ai dissidenti. Ma è comunque inaccettabile che uno stato che si definisce democratico, invece di tutelare quel diritto al dissenzo che è fondamentale in ogni società civile, si interessi solo a tutelare gli appetiti di pescecani che nulla intendono e nulla desiderano se non il proprio tornaconto. In questo momento triste, ci sentiamo vicini ai compagni che stanno subendo una violenza ingiustificata e ingiustificabile...

giovedì 24 novembre 2011

Qualche riflessione sul tema pensioni


Personalmente temo che questa epoca passerà alla storia come la fase del capitalismo "dogmatico". Nei vari media, nelle conversazioni al bar, nei talk show televisivi, nei vari "manifesti del pescecane" (si veda ad es. http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2011-09-30/cinque-punti-manifesto-litalia-153854.shtml?uuid=Aau5ms8D ), si và avanti a colpi di affermazioni indimostrabili ma indiscutibili....Alcune di queste trovano un qualche senso solo in relazione agli interessi dei soliti noti....Altre, non hanno realmente "nè capo nè coda"...Tra queste si può citare quella secondo cui vi sia il bisogno di alzare progressivamente l'età pensionabile, al crescere della cosiddetta "'aspettativa di vita". Facciamo qui astrazione dal dato di fatto empirico che è masochistico progettarlo in un momento come questo di elevata disoccupazione giovanile....Immaginiamo che la proposta venga avanzata "in tempi migliori"....Su cosa si basa? Sul nulla...Nell'ipotesi più favorevole a questa tesi, (accettandone per un momento i vari postulati che saranno discussi più avanti) le pensioni si baserebbero su quanto prodotto -e messo da parte - negli anni "attivi". Ora, la produttività del lavoro nell'unità di tempo non è costante, ma cresce costantemente con il passare delle decadi (dato il continuo rinnovamento dei mezzi e delle metodologie -certo in direzione di una maggiore produttività). Se la produttività del lavoro non avesse un diretto rapporto con la sua redditività nessuno si preoccuperebbe di aumentarla. Quindi il soggetto "x" ha sempre bisogno di meno tempo per produrre la stessa "quantità di reddito". Mantenendo invariato il numero di anni lavorativi, la quota prodotta cresce -e quindi, nell'ipotesi in esame, crescono "le scorte per il futuro". La "cresciuta necessità di scorte" verrebbe così bilanciata dalla maggiore consistenza di queste...Questa costatazione abbastanza banale è mascherata nella coscienza dei più dal fatto che all'operaio arriva in tasca solo una frazione di quanto prodotto -frazione variabile nel tempo....Ma i fatti rimangono... Mi si risponderà che le pensioni non necessariamente si basano su "quanto prodotto negli anni" ma possono basarsi (e in effetti si basano) anche su altri fattori. Ho premesso che la prima è l'ipotesi più favorevole alla tesi della necessità dell'innalzamento dell'età pensionabile. Se non è necessario basarsi su "quanto prodotto negli anni" ci si può anche basare su sostegni ben più solidi -ad esempio sulla quantità di quanto prodotto che non è andata a depositarsi progressivamente nelle tasche del produttore ma bensì in quelle del padrone etc..E comunque viene così a cadere ogni relazione tra anni lavorati e anni di pensione. Bisognerà anche ricordare che quello che non cresce affatto -oppure che cresce di poco e su tempi secolari - è il tempo in anni di vita massima. Centoventi anni venivano stimati dai romani (ed esempi di centoventenari sono rintracciabili tra gli indios amazzonici e simili vedi ad es. http://www.bbc.co.uk/news/world-latin-america-14730434 ) e centoventi- centoventicinque sono adesso. Quindi se il sistema ha funzionato per il nonno che è morto a -mettiamo ottantacinque anni di vecchiaia e trentacinque di pensione ....perchè non dovrebbe funzionare per il nipote che difficilmente supererà la novantina? L'innalzamento dell'età pensionabile in base all'aspettativa di vita non è che una balla colossale, una scusa come un altra inventata dai padroni e dai governanti per distogliere l'attenzione dal vero problema: il precariato e la crisi capitalista.In un sistema pensionistico che si è basato nell'ultimo secolo e continua ancora ( nonostante l'apertura ai fondi privati) a basarsi sul sistema dei vasi comunicanti, dove le generazioni attuali pagano con i loro lavoro le pensioni ( e anche i debiti) delle precedenti, è ovvio che se manca il lavoro ai giovani salta tutto. Ed il lavoro, quello vero con i contributi pagati, manca da 15 anni grazie ai vari governi Dini, Treu, D'alema, Prodi. Nel pieno della più grande crisi capitalista di sempre, con con l'economia in recessione, il lavoro ( anche quello precario o flessibile) è sparito del tutto. In questa fase, cose come le pensioni sono soltanto un "lusso" che le classi dominanti non possono e non vogliono pagarci. Ma c'è di più. L'idea assurda del "bisogno di alzare progressivamente l'età pensionabile, al crescere della cosiddetta "'aspettativa di vita" si basa anche - nei fatti empirici- sul postulato assurdo, ma implicito, che col crescere della vita media aumentino anche gli anni in cui un soggetto "x" gode della forza e della resistenza fisica di un ventenne...L'idea di aver raggiunto l'eterna giovinezza è quanto di più stupido il capitalismo ci offra. Ora molti miei lettori e molte care lettrici salteranno in piedi e dirranno: "Ma io, che ho poniamo sessant'anni, sto molto meglio di mio nonno e/o di mio padre che a sessant'anni era in carrozzina, etc". Falso mito, eppure diffusissimo: se tu stai meglio di come stavano i tuoi avi alla tua età (e non sempre succede), non dipende dall'allungarsi della vita media ( e neppure, sia detto per inciso, dalle fanfaronate dei medici). Dipende dal fatto che tu non hai (forse!) lavorato quarant'anni in miniera col piccone, come tuo nonno, oppure che non hai zappato la terra per quarant'anni come tuo padre, etc. Hai lavorato di meno, conseguenza logica (ma non necessariamente valida nella totalità dei casi) ora stai "un capellino" meglio. Ma già ora, l'età pensionabile è insostenibilmente alta, e così concorderanno tutti coloro che si prenderanno la briga di lavorare come manovale/muratore/facchino/edile a cinquanta (o magari - a sessanta) anni. Perchè allora, si porranno due casi: o simili lavori li hai sempre fatti - e allora sei così pieno di tendiniti/ernia del disco/etc. da essere pronto per "l'ospedalizzazione" a tempo indefinito, oppure non ci sarà verso che tu abbia la forza e/o la resistenza fisica necessarie, e dato che per molti quelli -e non altri- sono gli unici lavori disponibili, ne segue la fame e la miseria....Uno degli spettacoli più atroci tra quelli che comunemente si vedono in giro è quello delle migliaia di persone -in quella fascia d'età- costrette dalla ferocia dei pescecani, - non mi si parli di libera scelta quando l'alternativa è la fame! - a sobbarcarsi simili patimenti...A vent'anni è atroce. Ma, compiuti i quaranta non è soltanto atroce; è anche illogico. Vogliamo che questa assurdità passi ogni confine fino ad ora raggiunto?

Gianluca Angeli